31.7.14

letti in luglio

Finalmente è estate, e finalmente non ho più scuse per leggere qualcosa di davvero leggero.
Libri che non avevo letto prima, libri che mi fanno pensare alle vacanze ormai imminenti, libri per viaggiare anche solo con la fantasia.

Ed eccoli qua, i miei libri di luglio.

Mary Poppins


"Everybody's got a fairytale of their own"


Questo è uno di quei libri che normalmente si leggono da bambini e che invece io leggo per la prima volta solo adesso.
Peccato, perchè da bambina mi sarebbe davvero piaciuta, questa tata così fantasiosa, questa famiglia con quattro bambini, questi episodi in cui fantasia e realtà si confondono e si fondono perfettamente. Io sono cresciuta con mia mamma e con mia nonna, ho avuto solo un fratello e la fantasia mi ha dotato di una quantità infinta di amici immaginari. Ecco, è stato un vero peccato che non ci sia stata Mary Poppins fra questi. Un libro davvero divertente, forse non all'altezza del film che ormai so a memoria, ma che vale decisamente la pena di leggere.


C'è di mezzo il mare



"Pedalare mi ossigena il cervello, mi fa sentire bene, ottimista, positivo."

Avevo già accennato qualche settimana fa al mio rinnovato amore per la letteratura di viaggio. Questo mese ho letto un altro libro dello stesso genere, ma mentre l'altra volta ero stata a spasso per il Sudamerica grazie a Officina Bolìvar, stavolta ho fatto un bel viaggio in bicicletta attorno al Mediterraneo. Ho avuto la fortuna di vedere molti dei posti che vengono raccontati da Matteo Scarabelli, ma leggerli così mi ha dato una forte emozione. Il deserto, le voci dei muezzin, i cani per le strade e i bambini che giocano a calcio: vengono descritti con rispetto e con interesse, con una curiosità non turistica ma profondamente umana.
E poi le donne del sud del Mediterraneo, quelle donne che appaiono come ombre in tutto il racconto, donne che non hanno voce, che non hanno carattere, che sono a servizio dell'uomo e che sono tagliate fuori dalla vita civile e dalle attività che per noi occidentali sono ovvie, tipo accogliere un ospite mostrandosi in volto.
Un bel libro, incredibilmente per certi versi già "vecchio" per la quantità di eventi che nel frattempo è drammaticamente capitata nel sud di questo nostro mare.



My Antonia


"That is happiness: to be dissolved into something complete and great"

Una famiglia boema immigrata nel grande West a inzio secolo scorso, un bambino senza genitori che va a vivere coi nonni, attorno: la prateria, la natura selvaggia che abbiamo conosciuto attraverso film e telefilm di qualche decennio fa.
E soprattutto le vicende umane di questa famiglia che non si è mai integrata fino in fondo negli Stati Uniti, di una donna forte, capace di grandi slanci e di una sensibilità che toccheranno il cuore del narratore.
Leggiamo qui la grande America e la gente che l'ha resa grande attraverso la libertà che lì è fiorita. Le donne che diventano imprenditrici, che fanno quello che credono e che costruiscono una fortuna. Uomini di un'Europa che vista da là sembra incredibilemente antica, un posto del passato collettivo, della Storia, mentre le storie private cambiano e con loro cambiano le città, il paesaggio non è più prateria ma già quasi metropoli. Un grande libro, mi ha molto emozionata e ve lo consiglio se volete rivivere l'emozione di un momento storico in cui l'America era davvero la terra della speranza e dei sogni. E poi, Antonia, la protagonista, con la sua forza di carattere e la sua capacità di credere nell'amore fino in fondo, mi ha conquistata come non succedeva da tanto con dei personaggi femminili.

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