30.4.14

I miei libri di Aprile

Aprile ha portato con sè qualche giorno di vacanza, e vacanza per me significa due cose: andare a zonzo e leggere.
Oggi vi racconto cosa ho letto in questo mese appena passato.

L'avversario (Emmanuel Carrère)
 
"Per capire che ci si trova davanti a un vicolo cieco non c'è bisogno di imboccarlo e spingersi fino alla prima curva."

Un romanzo che mi ha catturata dalla prima pagina, dalla prima riga, e non mi ha lasciato pace finchè non l'ho finito.
La storia di un uomo che tesse attorno a sè una rete di menzogne di cui diviene quasi fatalmente vittima lui stesso. Una vicenda talmente assurda da sembrare tremendamente verosimile.
A parte qualche dubbio ragionevole che può suscitarci un romanzo simile (perchè il protagonista non ha cercato un altro lavoro invece di truffare i familiari, ad esempio, o come ha fatto ad uccidere la moglie con un mattarello senza svegliare i bambini) resta un romanzo davvero potente. Perchè ci fa vedere la normalità sotto la luce deformata della menzogna, ci mostra come sia possibile vivere in un mondo che di vero non ha nulla e non rendersene conto per anni. Ancora di più, ci dice infine che il male esiste, "l'avversario" in quanto sua personificazione potrebbe essere chiunque e non conosce pentimento, soprattutto perchè chi dovrebbe aiutarlo a pentirsi o almeno a riconoscere i suoi sbagli gli offre invece l'ennesima opportunità per inventarsi un'altra maschera.
Non c'è spiraglio di speranza in questo romanzo, non ce n'è nemmeno dopo la condanna all'assassino. Un gran libro.

Istruzioni per rendersi infelici (Paul Watzlawick)

"Cosa e dove saremmo senza la nostra infelicità?"

Un anti-manuale sulla felicità: ovvero come fare per fare in modo che la nostra infelicità sia duratura e persistente. Siamo circondati da manuali per come fare cose che dovrebbero renderci felici: come avere una vita sessuale soddisfacente, come crescere un figlio felice, come trovare il lavoro dei nostri sogni e avanti di questo passo. Watzlawick ci propone invece una serie di consigli per rovinarci la vita. Ammettiamo che riusciamo a farlo benissimo anche da soli, certo però adesso abbiamo a disposizione un metodo che se seguito scrupolosamente ci terrà alla larga da quella gran noia che è la felicità.
Leggendolo mi sono sorpresa di me stessa per quanti comportamenti tesi alla mia stessa infelicà che normalmente metto in atto, e soprattutto di quanti di questi vedo quotidianamente mettere in atto da persone che in effetti non brillano della luce radiosa della felictà.
Questo autore, con ironia e grande concretezza, ha fornito esempi pratici e supportato con una buona dose di buon senso quello che è e rimane a ragion veduta un mio motto: se c'è la salute, gli altri problemi ce li creiamo noi.


Un anno sull'altipiano (Emilio Lussu)


"Fare la guerra è una cosa, uccidere un uomo è un'altra cosa."

Ho deciso di leggere questo libro grazie a un evento creato da Twitteratura (qui il sito), e devo dire che è stato una scoperta immensa.
A un secolo dall'inizio della Prima Guerra Mondiale, leggere la vita di un soldato di trincea, con le speranze, le paure, le perdite incommensurabili a cui ha dovuto assistere, è stato un pugno in faccia.
Perchè gli eventi che qui si raccontano ebbero luogo in Veneto, nella regione in cui io vivo e in cui oggi più che mai si sentono voci separatiste farsi sempre più forti. Uomini da tutta Italia hanno sacrificato la vita, la libertà, la giovinezza, per strappare pezzo per pezzo questa terra al nemico, per dare libertà ai veneti e al paese intero. 
E' un vero peccato che non si leggano più libri come questo, che dicono il senso di sacrificio per un valore superiore. Non c'è mai descrizione cruda e gratuita della morte, delle ferite, del male immenso che la guerra porta. Non c'è compiacimento, eroismo, senso di vendetta. C'è un equilibrio continuo in ogni capitolo tra il desiderio umano di vivere felicemente, la nostalgia appena accennata a un passato che immaginiamo felice, normale, e la certezza ineluttabile di dover superare questa guerra e di doverla vincere. Non c'è generalizzazione alcuna che giustifichi odio, nè verso gli ufficiali che comandano a volte bene, a volte male, nè verso gli austriaci o i bosniaci, il nemico che stava a pochi passi dalla propria trincea e che sparava perchè quella era la guerra. 
Ogni capitolo di questo libro sono frammenti di umanità di cui fare tesoro. Ne sono rimasta profondamente colpita. Se a qualcosa serve la letteratura, serve anche a questo: a capire la storia attraverso le storie umane, e a sperare di poter coltivere in sè grazie a questa una persona migliore.


The Country Girls (Edna O'Brien)

"We want to live. Drink gin. We want to go places. Not to sit in this damp dump."

Quando fu pubblicato, negli anni '60, questo romanzo destò un certo scalpore, e non è affatto difficile capire perchè. Racconta infatti la vita di due ragazzine con storie familiari molto diverse fra loro ma che sono amiche. Cait e Baba crescono nell'Irlanda rurale, per poi approdare alla grande città, Dublino.
Vi si trovano i grandi temi ricorrenti in molta letteratura irlandese: l'alcolismo e la conseguente violenza domestica, il ruolo del cattolicesimo, una certa libertà sessuale repressa e condannata ma sempre presente come un fiume carsico che nemmeno la chiesa riesce a far tacere del tutto. E poi l'ospitalità, la vitalità di Dublino, la doppia morale degli uomini sposati, il ruolo della figura materna qui splendidamente raccontato in sfaccettature molto diverse fra loro.
Ho trovato questo romanzo molto toccante, specialemente nelle pagine in cui la protagonista parla di proprio di sua mamma. Edna O'Brien ha raccontato i sentimenti di ribellione, amore, tenerezza, frustrazione di una ragazzna in un modo che difficilmente ho trovato altrove. E' un libro che consiglio col cuore.

25.4.14

LA MUCCA MOKA TRA LE NUVOLE


Mio figlio è molto affezionato alla Mucca Moka, l'ho detto e scritto fino allo sfinimento.
Anche questa settimana ha preso nella biblioteca di classe un libro che la vede protagonista: La mucca Moka tra le nuvole.

Questa volta la mucca va a cercare il sole, e per farlo si arrampica sulla montagna, sale su una mongolfiera, passa per una nuvoletta e infine trova il posto dove il sole gioca a nascondino.
Di questo librino ci è piaciuto che mostra gli elementi della natura con semplicità: se si vuole vedere il sole si deve armarsi di pazienza e andare a cercarlo. Poi lo si trova, meglio se si è in buona compagnia.

A mio figlio questa collana piace perchè riesce a leggere quasi tutto da solo. E' un lettore alle prime armi queste pagine scritte con ripetitività e chiarezza sono un grande aiuto per un bambino che voglia imparare a fare da solo.




(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)

La mucca Moka tra le nuvole
di Agostino Traini
Emme edizioni / Prime pagine

per info:
Emme edizioni

18.4.14

MA DOVE CORRONO TUTTI?




Questo librino ci è stato regalato da Federica MammaMoglieDonna nel corso della sua bella iniziativa Regala un libro per Natale che vi avevo raccontato in questo post.
Si tratta di un albo piacevole e divertente, perfetto per bambini piccini come mia figlia Aurora (ha tre anni) ma ancora più adatto a bimbi ancora più piccini come il mio nipotino di un anno, che vive all'estero, non sa ancora parlare ma quando imparerà dovrà farlo in almeno due lingue: quella del papà (l'italiano) e quella della mamma (il ceco).
Per fortuna viene spesso a trovarci e allora si unisce a noi per la lettura serale, che per l'occasione viene anticipata a casa di nonna. 
Ma dove corrono tutti? ci piace perchè dice i nomi di mezzi di trasporto più svariati: una macchina della polizia, un'auto d'epoca, un triciclo, la bicicletta senza pedali e avanti così.
E' perfetto perchè è estremamente semplice ed efficace, i disegni sono allegri e grandi, il nostro piccolo si diverte a indicare col dito il nome del mezzo di locomozione che gli viene detto.
Questo libro è l'esempio pratico di come una buona lettura valga almeno quanto un buon giocattolo.
Alla domanda: dove corrono tutti? si avrà una risposta alla fine del libro: una risosta che ha fatto sorridere i miei marmocchi. Certo, se correvano avevano un motivo buono, buonissimo!







* Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo *




Ma dove corrono tutti?
di Thomas Mueller
trad. Maria Marconi
ed. Babalibri

Per info:
Babalibri




15.4.14

Nel mio armadio ho trovato...


Nel mio armadio ho trovato di tutto. No, non è un modo di dire.
Ci ho trovato davvero di tutto. Se è vero che dal caos nascono stelle danzanti, nei miei cassetti e nei miei armadi ci sono costellazioni meravigliose di luce e di vita.

Gli armadi, come le macchine che guidiamo, dicono di noi più di quello che ci piace raccontare.

io e la mia adorata nonnina in una foto "d'epoca"

Quindi apriamone uno a caso della mia camera da letto. E spuntano i soliti vestiti: quelli che uso ogni giorno per andare in ufficio, certo, ma anche quelli che non metto mai, ma proprio mai, e ai quali mi sono affezionata e che non ho il coraggio di buttare.
E lì, immobile e perfetta da almeno una ventina d'anni a questa parte, una giacca di pelle nera. Un regalo di mia nonna: la indossava lei da ragazza, erano gli anni sessanta e lei era una donna magra, bellissima e molto alla moda. Le era stata regalata dalla sua cognata preferita, quella di Napoli, quella che aveva il negozio al mare. Ha una storia quella giacca, e anche se il mio fisico ha deciso che non la devo più indossare, mi piace averla lì e guardarla ogni tanto e sapere che c'è. E ricordarmi delle prime corse al mare da sola, quando avevo appena preso la patente, ed ero anch'io magrissima e giovanissima e con una vita intera di gioia ed entusiasmi addosso.



Adesso io non sono più proprio giovanissima, mia nonna è decisamente anziana, magre abbiamo smesso da un pezzo di esserlo entrambe, ma la vita finora è stata gentile con noi, ed è bello ogni tanto ricordarcene, e accarezzare uno dei tanti fili che ci legano. Quella giacca nel mio armadio e il suo giardino in cui andare a raccogliere le peonie, mi ricordano che si può essere felici senza fare grandi cose, partendo da qui.



Questo post partecipa alla staffetta "di blog in blog" che trovate in questa pagina Facebook.
Ogni mese i partecipanti scelgono per sondaggio un argomento di cui scrivere nel proprio blog e da pubblicare lo stesso giorno alla stessa ora. L'argomento di questo mese è Nel mio armadio ho trovato...
E con questo post passo volentieri il "testimone" a Koko Pi: chissà cosa avrà trovato lei nel suo armadio. Leggetelo qui: ordinata-mente




11.4.14

QUANDO NOE' CADDE DALL'ARCA




Noè è da sempre un personaggio molto amato da mio figlio, gli ho letto e raccontato la sua storia più volte e da libri diversi. Questa storia di Noè però mi ha incuriosita perchè mostra il grande patriarca della Bibbia sotto una luce totalmente diversa da quella a cui in genere siamo abituati.

Noè sale sull'arca con la sua famiglia e gli animali da trarre in salvo. La sua famiglia tutta però scende dall'arca nel bel mezzo del diluvio per andare su un'isola, Noè resta solo sull'arca e un elefante terrorizzato da un topolino lo fa per sbaglio cadere in acqua.
A quel punto gli animali, invece di salvare gli uomini, pensano bene di fare una rivolta e lasciare giù i loro padroni, consapevoli del fatto che una volta giunti a terra da loro sarebbero stati solo sfruttati.
Non tutti gli animali accettano di ribellarsi, una coppia fra loro disubbedisce e di nascosto salva gli uomini, che possono tornare a bordo e continuare la navigazione fino alla fine del diluvio.



Questo libro è un vero spasso, inutile girarci attorno, per di più scritto in rima baciata, il che l'ha reso ancora più facile da leggere e memorizzare.
Non c'è un solo personaggio che non venga raccontato con tono ironico e allegro, e lo stesso si può dire degli episodi che vi occorrono. Un evento che in genere ci viene narrato con solennità e con un distacco quasi reverenziale verso uno dei protagonisti indiscussi della mitologia cristiana viene qui visto con gioia, facendolo sembrare certo un po' buffo ma anche tremendamente umano.
Il maialino che vuole la rivoluzione ci ricorda il maiale più famoso del celebre libro di Orwell, e anche in questo caso il richiamo ad un'altra letteratura è ironico e divertito, come si conviene ad un libro destinato ai bambini.

La rivolta non ha successo, il porcellino finirà mangiato e i cagnolini continueranno ad essere ben pettinati e curati dai loro padroni. E' il destino degli uomini per come ce l'hanno consegnato. Poi starà ai nostri bambini, che ascoltano la storia ridendo e riflettendo, decidere se trattare sempre i cagnolini da umani e se smettere di fare degli altri animali da carne da macello.


(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)
Un ringraziamento speciale a Mammamogliedonna che mi ha suggerito questo libro.


 

Quando Noè cadde dall'Arca
di Nicola Cinquetti
illustrato da Gek Tessaro
ed. Lapis Edizioni 

Per info:
www.gektessaro.it



4.4.14

AIUTO! LA LUNA NON C'E' PIU'!

Simone e Sofia fanno tante cose belle assieme, tranne una


Abbiamo letto e riletto Aiuto! La luna non c'è più!  per giorni: la mia marmocchia di 3 anni e mezzo se n'è innamorata dalla prima lettura, ma ha convinto anche il grande, che di anni ne ha 7.

I protagonisti sono due gemellini che litigano sempre per qualsiasi cosa (la parte dei litigi è quella che ha più divertito i miei figli) e ad un certo punto combinano una marachella davvero eccessiva: rompono la luna. Passato lo stupore iniziale, capiscono che devono mettere in cielo qualcosa che sostituisca la luna prima che qualcuno si accorga che sono stati loro a distruggerla.

la reazione degli adulti alla scomparsa della luna

Come finisce lo si può facilmente intuire, quello che voglio dirvi invece è che i disegni sono davvero allegri e d'effetto. La storia viene raccontata con grande ironia e senso dell'umorismo, e sono questi i due aspetti che a me personalmente hanno colpito di più.

Questo racconto dice ai bambini che devono imparare a collaborare per risolvere i loro problemi, perchè facendo squadra si possono risolvere situazioni apparentemente molto complicate, anche senza la collaborazione degli adulti, i quali in questo libro compaiono marginalmente e non ci fanno nemmeno una grande figura. Nel paginone centrale, infatti, si vedono le figure più disparate cercare di trarre vantaggio dalla scomparsa della luna: dal gelataio ambulante al venditore di palloncini, passando per gli astronauti che protestano perchè temono per il loro lavoro.
Mi è piaciuto il tono neutro che viene dato al maschietto e alla femminuccia: si aiutano a prescindere dal ruolo che in molti libri è assegnato loro per genere. Fratellino e sorellina hanno la stessa voglia di divertirsi e sanno risolvere assieme i loro problemi.

Un libro allegro e intelligente che mi sento davvero di consigliare a tutti: la morale della condivisione vale per tutti, non solo tra fratelli e sorelle, ovviamente, perchè i bambini che imparano a collaborare sono capaci di tutto. E si divertono il doppio.

E infine la richiesta dei miei marmocchi: mamma, ci leggi ancora la parte dove litigano per la palla?
Come se non bastasse sentirli bisticciare per chi dei due deve spegnere la luce!

condividere è divertente e crea complicità


(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)





Aiuto! La luna non c'è più!
Emma Yarlett
La Margherita ed.

Per info su autrice e casa editrice:
http://www.emmayarlett.com/
http://www.ilcastelloeditore.it/




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...