31.8.14

Letti in agosto

Questo mese è stato un mese di ferie. Ferie bellissime, rilassanti, al mare e con poca gente attorno. Il mio ideale di ferie insomma. Sono tornata in Salento, che è la mia seconda casa, ma anche la casa del cuore.
Sono felice di raccontarvi quello che ho letto col rumore del mare sugli scogli in sottofondo, e mentre scrivo sono già in Veneto, con nuvole minacciose che si affollano fuori dalla finestra.
Qui vi racconto solo i libri "per grandi" mentre quelli per bambini li racconto poco per volta per i venerdì del libro.

CAPITANI DELLA SPIAGGIA (Jorge Amado)

"

"Nel regno dei cieli tutti sarebbero stati uguali; ma c'era già stata disuguaglianza sulla terra, la bilancia pendeva sempre da un lato."


Amado non mi ha mai delusa, non è successo neanche questa volta, anche se Capitani della spiaggia non ha molto in comune con il romanzo gioioso e vitale che me l'ha fatto conoscere, Dona Flor e i suoi due mariti.
Capitani della spiaggia è un romanzo mai inutilmente crudo, a volte molto poetico, ma è anche una dura e precisa accusa verso il modo in cui vengono trattati i ragtazzini soli e poveri di Bahia. Nell'orrore che viene raccontato senza fronzoli e senza morbosità, nasce persino una tenera storia d'amore, come uno spiraglio di speranza che però non attecchisce come vorremmo. Sembra che solo l'arte possa salvare dalla violenza e dalla miseria, solo l'arte dà un riscatto per il male subito, ma ce la fanno in pochi, gli altri soccombono o scelgono di far seguire violenza a violenza.
Corruzione, media venduti, bambini vittime e adulti cinici, ma anche uomini capaci di slanci di generosità, persone che combattono tutta la vita contro i fantasmi che hanno dentro. Sullo sfondo di tutto questo una Bahia crudele ma splendida, che Amado non tralascia mai di farci amare e di far risplendere anche in pagine così dure.

THE UNKNOWN ERRRORS OF OUR LIVES (Chitra Banerjee Divakaruni)


"Is giving then a privilege, in return for which you must allow others the opportunity to do the same?"

Una raccolta di racconti che hanno come filo conduttore l'India: vista da indiani che vivono negli Stati Uniti, vista da figli di emigrati indiani e anche da indiani che vivono ancora in India.
Si tratta quasi sempre di personaggi che incontrano un lato di sè o dei loro cari che non conoscevano, che scoprono qualcosa che cambia di colpo la loro prospettiva sulla vita. Io li ho trovati davvero molto belli, anche perchè questa scrittrice che onestamente non conoscevo prima ha una grande capacità di farci conoscere i personaggi in poche pagine. Ci sono madri anziane e giovani, innamorate deluse, artiste e manager di se stesse che cercano una strada nuova nel paese da cui vengono i propri avi. Ci sono bambini chiassosi, vicoli di Bengali e macchine americane, templi e centri commerciali, tradizioni e stereotipi da abbattere, non si corre davvero il rischio di trovarli noiosi.
Questi racconti brevi sono la prova che non occorre scrivere romanzi per scrivere buona letteratura, sono davvero felice di averli scoperti.

FUOCO AMICO (Abraham B. Yehoshua)


"Voglio la verità. La verità non rovina niente."


Un bel romanzo, impegnativo, nel senso che non ha una trama lineare e si sviluppa su due piani legati fra loro. I protagonisti sono una donna che va in Africa a ricordare presso suo cognato la sorella morta recentemente, e suo marito che resta in Israele a fare il suo lavoro di ingegnere sugli ascensori per la sua ditta.

Nei pochi giorni in cui è concentrata la trama si accalcano però altri personaggi secondari, i quali portano rivelazioni inattese e mettono una luce nuova sul presente degli anziani protagonisti e soprattutto sul loro passato.
In tutto questo il filo conduttore è Eyal, militare morto ucciso dal fuoco dei suoi commilitoni durante un'operazione. Il ricordo del ragazzo, la ricerca di come siano andate le cose e le rivelazioni su come siano andate le cose, percorrono tutta la storia attraverso il racconto che il padre ne fa alla cognata.

A parte i risvolti storici su cui non voglio inoltrarmi perchè non ho le conoscenze per farlo, l'ho trovato un romanzo interessante e avvincente, forse si dilunga un po' in alcune parti, in altre è francamente poco credibile, ma nel complesso è una lettura che consiglio.


29.8.14

COS'E' UN BAMBINO?



Questo libro che abbiamo letto non racconta una storia. Non è nemmeno una poesia. 
Questo libro ci dice esattamente quello che è scritto nel titolo: che cosa è un bambino.
Un bambino però non è facile da catalogare: ce ne sono tanti e tutti diversi fra loro, ma alcune caratteristiche li accomunano: sono piccoli, ad esempio, e vivono in un mondo grande. Amano cose che magari da grandi non ameranno, o forse rimpiangeranno, da grandi, il tempo in cui erano piccoli.


Le immagini di questo albo sono grandi e molto efficaci: si vedono primi piani di bambini che si addormenano su un tavolo, che mettono le dita nel naso, che gridano. Si vedono facce di bambini che sorridono.
Queste immagini mi hanno molto colpita perchè sono molto più vere e autentiche di molte immagini che si vedono nei social o nella pubblicità. Non ci sono bambini forzatamente sporchi, nè bimbette angeliche dalle candide vesti eteree. Ci sono i bambini come li vediamo tutti i giorni.



Ecco, questo mi è davvero piaciuto di questo libro: che i bambini vegnono raccontati per come sono in realtà, senza fronzoli. Sono rumorosi, fastidiosi, a volte non bellissimi. Ma fanno cose grandi. E hanno bisogno di qualcuno che accenda una lucina in camera per loro e racconti loro una storia.

Mio figlio è rimasto rapito. Mia figlia, più piccola, non ha gradito.
A me è piaciuto e ve lo consiglio se avete bambini imperfetti, che amate con tutto voi stessi, al di là di ogni luogo comune e di ogni banalizzazione.

"I bambini che decidono di non crescere, 
non cresceranno mai.
Avranno un mistero dentro di sè.
Allora anche da grandi si commuoveranno per piccole cose:
Un raggio di sole,
Un fiocco di neve."

(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)




Che cos'è un bambino?
di Beatrice Alemagna
ed. Topipittori

Per info:
Topipittori
Beatrice Alemagna

22.8.14

KIPPER'S STORY COLLECTION



Sono laureata in lingue, e per questo in molti mi chiedono come mai io non abbia ancora insegnato l'inglese ai miei figli.
In realtà ogni tanto qualcosa in inglese leggiamo, e visto che lo facciamo rararamente scegliamo librini che siano allegri e che facciano ridere senza troppo impegno.

Questa che abbiamo letto negli ultimi giorni è una raccolta con quattro racconti che hanno il cagnolino Kipper come protagonista: Kipper, Il cesto dei giochi di Kipper, Kipper e la sua festa di compleanno, Un giorno di neve per Kipper.
Il primo racconto ha avuto un successo insperato: Kipper che prova a dormire in vari posti e posizioni pur di sbarazzarsi della sua vecchia cuccetta è stato una grande scoperta, specialmente per la mia piccolina.


Il testo di una semplicità disarmante, le immagini allegre e il musetto del protagonista hanno conquistato la simpatia dei miei figli alla prima lettura.
Io l'ho letto sia in inglese che con una mia personale e improvvisata traduzione in italiano. Se posso permettemi un consiglio: evitate la traduzione in italiano, nel mio caso è bastata a smontare un lavoro di ore con l'inglese, dato che non hanno più voluto saperne di sentire la lettura nella lingua originale.

E' una raccolta che mi sento di consigliare a chi vuole leggere o far leggere un inglese ironico e facile, a chi non ha tante pretese e a chi in fondo non se ne fa un cruccio se i figli imparano le lingue straniere quando sono più grandicelli.


"I like my basket just the way it is"

(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)



Kipper's story collection
di Mick Inkpen
Hodder Children's Books

Per info:

8.8.14

COCCABELLA



 


Qualche tempo fa sono andata in biblioteca coi marmocchi, ed è risaputo che scegliere un libro con i marmocchi è sempre una sorpresa. Perchè i bambini se ne fregano di quello che dovrebbero leggere alla loro età o di quello che sarebbe adatto in un certo periodo dell'anno piuttosto che in un altro.
Per questo non dovrei stupirmi se in piena estate abbiano deciso di leggere una storia ambientata a Pasqua. Ed è la storia di una gallina felice, che si rovina la felicità per una stupida ambizione senza senso.



Coccabella è una gallina che fa delle uova perfette. Talmente perfette che le altre galline del pollaio la invidiano. Lei è molto fiera di sè e delle sue uova, finchè razzolando per il cortile non trova un coniglietto bianco che ha davanti a sè delle uova coloratissime e molto belle. Talmente belle che lei non può trattenersi dal provare un'invidia accecante per queste uova, e vuole farle uguali. Ci prova per giorni, non si dà pace: Coccabella vuole assolutamente fare uova come quelle del coniglio.
Allora per riuscirci mangia quello che mangiano i conigli, controvoglia certo, e passa notti agitate e giornate infelici. Perchè le uova che fa sono perfette, ma non sono come quelle che sogna.
Le altre galline non la invidiano più, la compatiscono.
Tutto questo dura finchè Coccabella scopre che le uova colorate non sono nate così, ma sono le sue stesse uova decorate dalla signora della fattoria e messe vicine al coniglietto pasquale per fare la caccia al tesoro di Pasqua coi suoi bambini.


La morale di questo racconto è evidente: non cercare di essere diverso da come sei, come sei vai benissimo. Ed è una morale che si addice bene al pollaio, alle galline, e soprattutto a noi grandi che leggiamo. Inutile cercare di strafare: facciamo quello di cui siamo capaci, e mettiamoci dalla parte della mamma che dipinge le uova. Non vorremmo mica fare le galline, vero? Non vogliamo lasciarci logorare dall'invidia per un gallina più brava di noi, non vogliamo stravogere la nostra vita per seguire una chimera senza senso, giusto? Lo sappiamo che i conigli non fanno le uova e che una gallina resta sempre una gallina. Lo sappiamo, ce ne ricordiamo, vero?

(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)

 

Coccabella
di Maria Luisa Banfi
illustrato da Gianni de Conno
Bohem Press ed.

Per info:




1.8.14

MUCCA MOKA GONDOLIERA



Abitiamo vicino a Venezia, e mio figlio ha una vera passione per Mucca Moka. 
Date queste tragiche premesse, potevamo noi esimerci dal leggere anche il librino Mucca Moka gondoliera ?
La risposta, ça va sans dire, è no.

Stavolta la nostra amata mucchina va in vacanza nella città lagunare più bella del mondo, prende la guida di una gondola dopo che il gondoliere sbatte la testa contro un ponte e tramortisce.
La mucca è così brava che dopo averlo salvato continua a fare la gondoliera per la convalescenza del gondoliere Alvise, e forse (forse eh) lo fa perfino meglio di lui, dato che a differenza di lui la mucchina offre latte profumato ai fortunati turisti.

Forse questo è il librino di questa serie che è maggiormente piaciuto a mio figlio. Gli ha ricordato i sabati, pochi, per la verità, in cui l'abbiamo portato a spasso per Venezia. Lo ha fatto sorridere immaginare un animale goffo e certo non leggiadro come una mucca andare su una barca piccola ed elegante come una gondola. 
Si è divertito e ha preso ancora più scioltezza nel leggere, perchè la scrittura è semplice e molto adatta a un neo-lettore.


 
* Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo  *





Mucca Moka gondoliera
di Agostino Traini
Emme edizioni / Collana Prime Pagine
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