28.8.15

la mia vita nuova

percorrere la strada, un passo alla volta.



Sono passati ormai più di otto mesi. In una notte in cui iniziava l'inverno qualcosa succedeva perchè in me dovesse iniziare un'altra primavera.
Non vivo più con quello che era il mio compagno, non vivo più nella casa che ho visto costruire e in cui ho passato otto anni. Non sono stati anni semplici, ma sono stati i primi anni dei nostri figli e in qualche modo cercherò di ricordare e portare con me solo il meglio di quello che c'era.

Adesso non ho tempo di guardare indietro, anche se per forza di cose sono costretta a farlo.
Adesso devo pensare a ricostruire qualcosa di mio, una vita che sia degna della felicità che ho avuto in passato e che credo di meritare come tutti.

Ho scoperto in queste settimane, alcune terribili, altre felici, che essere genitore single mi sta dando una forza e un'autostima inimmaginabili fino a poco tempo fa. Soprattutto mi sono accorta che se la nostra fosse stata una separazione normale adesso sarebbe tutto finito e sarei una persona libera di pensare al mio futuro, cosa che al momento non posso ancora fare perché sono solo all'inizio di un percorso che non so dove mi  porterà.

Ho scoperto che non uscire il fine settimana non è affatto male. Le cene in cui ognuno guardava il suo whatsapp non mi mancano. Come diceva Caparezza, sono fuori dal tunnel del divertimento, sarò invecchiata precocemente, ma non sono più in grado di star fuori tanto per fare, e grazie al cielo questa è una cosa che d'ora in poi posso evitare senza incorrere in musi lunghi e senza dare spiegazioni.

Ho scoperto che con google maps e un buon caricabatterie da viaggio per iphone si può andare ovunque anche coi marmocchi, senza dover avere un uomo vicino. Abbiamo visto mostre, abbiamo fatto bird watching, abbiamo tifato la Reyer dagli spalti, abbiamo pattinato sul ghiaccio, abbiamo nuotato in piscina, ci siamo emozionati al cinema e ci siamo fatti una scorpacciata di cibo cinese. E poi siamo andati al mare, abbiamo adottato un cagnolino, abbiamo visto i fuochi d'artificio e fatto letture in biblioteca.
E in tutto questo ci sono state feste di compleanno, allenamenti di minibasket, recite di Natale, una festa di Carnevale, letture della buonanotte, compiti per casa e repliche di Peppa Pig.
Insomma, tutto normale. Come dovrebbe essere.

Insomma, verranno momenti no, ma sarebbero venuti anche in coppia. Ne erano già venuti, anche quando eravamo in coppia, tantissimi, alcuni davvero difficili da superare. Adesso sono finiti, almeno quelli.

continuare a giocare, senza arrendersi fino all'ultimo secondo.


5.6.15

GIGINA E GIGETTA

Quando trovo un albo di Gek Tessaro, è più forte di me, lo devo leggere. E leggerlo ad alta voce, che è ancora più divertente.

Questa è una raccolta di quattro racconti che hanno come protagoniste due sorelline vivaci, diciamo solo vivaci, che come tutte le bambine del mondo bisticciano, fanno dispettucci innocui come tagliarsi i capelli, imbottigliare il pesce rosso per farlo guardare nella direzione giusta, catturare un vigile urbano che fischia troppo, prendere qualche ossicino da un enorme dinosauro al museo.

Lo so bene che queste cose non si fanno, ma le bambine le fanno o le immaginano. E se è così bello immaginarle è bello anche leggerle, e ridere della mamma che dice lavatevi le mani se avete toccato il vigile!

L'umorismo di questo libro è tremendamente infantile, fuori dalla morale dei grandi che a volte si prendono troppo sul serio. Ma i bambini sono persone più serie di noi, sanno bene di cosa ridere, infatti i miei si sono divertiti come matti (e al museo, giuro, non hanno nemmeno mai sfiorato l'osso dei lucertoloni in esposizione!)


Gigina e Gigetta
di Gek Tessaro
Carthusia, 2014

29.5.15

FRIEDA E DIEGO. UNA FAVOLA MESSICANA




Questo libro potrebbe essere adatto a una lettura per Halloween, ma quando l'ho visto non ho potuto resistere alla tentazione di portarmelo a casa, e chissà che me lo ricordi quando sarà il momento per una paurosissima lettura animata a tema.
Ho scritto paurosissima perchè non escludo che per un pubblico di bambini potrebbe anche esserlo, dati il luogo e le circostanze in cui si svolge la storia.




Frieda sta celebrando come da tradizione messicana aiuta a preparare la celebrazione dei morti, che si svolge con una vera e propria festa al camposanto di notte.
Durante questo evento, la piccola Frida vede il suo amato Diego baciare un'altra bambina, e lei, Frida, pazza di gelosia lo insegue per punirlo. 
Lo segue fino a dentro una tomba, legandosi una treccia a un albero per essere certa di poter tornare in superficie.
Frida e Diego si ritrovano nel regno dei morti, ma non ci resteranno per sempre, e quando usciranno saranno di nuovo due bambini sereni e rappacificati.


Questo libro mi è piaciuto per i disegni, che mi hanno entusiasmato dal primo all'ultimo.
E mi è piaciuto per la capacità di dare brio a una storia che potrebbe avere dei risvolti davvero cupi.
Trovo che sia un buon modo per avvicinare i ragazzini a una cultura di cui forse non sappiamo molto e soprattutto a una grande artista.





Frida e Diego. Una favola messicana
di Fabian Negrin
Gallucci editore

22.5.15

STORIA CORTA DI UNA GOCCIA




Cosa fa una goccia quando esce dal rubinetto quando ci laviamo? 
Che percorso segue? 
Cosa incontra nel suo passaggio dall'essere acqua al diventare goccia fino a perdersi?



Questo è il percorso che Beatrice Alemagna immagina di seguire in questo albo.
Segue una goccia che si stacca dal flusso dell'acqua per entrare nella bocca di una bambina che si lava i denti, poi cade nel lavandino e giù nei tubi fino ad arrivare sul marciapiede.



Il messaggio di questa storia un po' fuori dal comune è che a volte è interessante fermarsi a guardare quello che ci circonda con occhi nuovi.
E' quello che dovrebbe fare l'arte: mostrarci la realtà che abbiamo davanti a noi in un modo in cui non l'avevamo mai vista.
Sarò sincera e ammetto che ai miei bambini questo albo non è piaciuto tantissimo, magari lo apprezzeranno quando saranno più grandi. I disegni e la particolarità del tema faranno breccia quando capiranno l'importanza del cogliere l'attimo e del fermarsi anche a guardarlo. 

Lo consiglio a chi ama la poesia delle piccole cose.


Storia corta di una goccia
di Beatrice Alemagna
Donizetti editore

15.5.15

MAMMA, CHI SONO IO?



Cercavo un librino facile facile, che avesse per protagoniste una bimbetta vispa e la sua mamma. La copertina di questo bel librino che ho trovato in biblioteca mi ha subito conquistata: mi piace lo sguardo attento della bambina che si specchia in quello dolce della sua mamma adorante.



In poche pagine dai disegni sempre allegri e di sicuro effetto, una bambina piccolina si guarda e scopre di volta in volta di essere qualcosa di diverso: una direttrice d'orchestra, una pasticcera, una ballerina, per esempio. E a fine giornata, quando la mamma le rimbocca le coperte e le dà la buonanotte, la bambina le chiede chi è lei, quale di tutte quelle piccole lei che ha visto sia davvero.  E la mamma le risponde come dovrebbero rispondere tutte le mamme del mondo: tu sei quella che vorrai essere.





Mamma, chi sono io? mi è piaciuto perchè parla di diventare adulti in totale libertà: è simpatica questa piccolina che sogna in grande e non si spaventa del futuro, perchè è sicura di sè, come ogni persona che si sente amata dal profondo. 
Cercare se stessi è sempre un po' complicato, ma ritrovarsi negli occhi di una mamma che ci ascolta e ci capisce rende tutto decisamente più semplice.




Mamma, chi sono io?
di Marianne Valentine e Philip Giordano
Zoolibri ed.

8.5.15

UN LEONE A PARIGI




Avevo lasciato in sospeso questo blog dopo un viaggio a Londra e varie vicissitudini di cui magari parlerò in futuro. Mi pare giusto ripartire da una storia che racconta di un'altra città che amo particolarmente: Parigi. Gironzolando per la biblioteca nuova della mia città mi sono imbattuta in Un Leone a Parigi, e l'ho preso come un invito a uscire dall'ombra in cui mi sono ritrovata mio malgrado, a tornare a ruggire come facevo e come spero di fare ancora quando la mia storia sarà finita.

Questo albo bellissimo (è di Beatrice Alemagna, difficilmente potrebbe essere diversamente, a pensarci bene) racconta di un leone che nella sua Savana si annoia e va a cercare una nuova vita a Parigi. A Parigi però si annoia, perchè nessuno sembra badare a lui, al re della foresta che di colpo diventa una comparsa tra le stazioni dei treni, del metrò e in giro per luoghi che sembrano a prima vista tanto lontani e pieni di indifferenza. 



Poi però succede qualcosa: la Gioconda gli sorride, un palazzo di vetro si illumina al sole, una signora gli mostra il Sacré Coeur come una torta di panna, guarda la città dalla cima della Torre Eiffel... Parigi non è poi così male, anzi, sembra di colpo sorridergli nei volti della gente.

E camminando tra le strade e le piazze di questa città che non smette mai di vivere, il leone trova una piazza con un piedistallo, ci si mette sopra e decide che quello è il suo posto, e lì la gente lo ama e lo fa sentire finalmente felice.



Un albo molto bello, come dicevo, nel quale si parla di una statua davvero esistente a Parigi e la si immagina nel suo percorso fantastico per arrivare lì. Una vera dichiarazione d'amore per una città che non si ama mai abbastanza, e che è bello raccontare ai bambini attravaerso disegni così originali e caratteristici della sua autrice. Parole semplici, un'impaginazione orizzontale che rende ancora più accattivante la lettura ad alta voce e il messaggio dell'accettazione e della serenità della propria vita che ha a che fare col posto in cui ci sentiamo amati, più che in quello dove nasciamo.

Molto interessante, lo consiglio di cuore a tutti, ma ancora di più, oggi più che mai, lo consiglio a chi sta cercando un posto dove stare sereno, dove non dover gridare per farsi sentire.



Un leone a Parigi
di Beatrice Alemagna
Donizelli Editore

3.4.15

COME CURARE UN'ALA SPEZZATA

Come si cura un'ala spezzata?
Come si salva una creatura fragile dal dolore e dall'indifferenza altrui?
Fermandoci, riconoscendo quel dolore, facendolo nostro e dando al dolore le cure per guarire e il tempo per farlo.




Un colombo si schianta nei muri di città, cade a terra, nessuno gli presta attenzione. Ognuno va per la sua strada, tutti tranne un bambino, che si ferma, si fa aiutare dalla mamma a portarlo a casa, e a casa trova un padre comprensivo che li aiuta a fasciare l'ala del colombo e a rimetterlo in sesto.





 
 
Il colombo allora guarisce e torna a volare con gli altri nel cielo della grande città. Una penna caduta non si può riattaccare, ma un'ala spezzata a volte sì. Una penna caduta non si può riattaccare, ma può restare tra noi finchè ne abbiamo bisogno per ricordarci di quella volta che abbiamo salvato la vita a un amico in difficoltà.
 
 
Un albo molto intenso e molto bello. Mio figlio l'ha scelto in biblioteca perché in questi giorni un colombo dall'ala spezzata gironzola sconsolato fuori da scuola, e lui sognava di poterlo rimettere in sesto imparando qualcosa da questo libro. Forse non ha imparato come si guarisce un animale in difficoltà, ma di certo io, lui e la sua sorellina ci siamo emozionati molto leggendo ad alta voce queste poche pagine dense emozione.

20.3.15

IL COCCODRILLO CHE NON AMAVA L'ACQUA

I protagonisti di questa bella storia sono una nidiata di coccodrilli: tutti amano stare in acqua e imparano presto a nuotare. Tutti tranne uno, che ci prova coraggiosamente ma non riesce a fare come tutti gli altri. Ha provato a nuotare con il salvagente e a tuffarsi dal trampolino, ma non ce la fa, è più forte di lui e questa cosa lo fa stare soffrire tremendamente perchè si sente solo ed escluso. Il piccolo coccodrillo che non ama l'acqua ama arrampicarsi sugli alberi, ma ai suoi fratelli non piace farlo. 



Sembra una situazione disperata finchè un giorno al piccolo coccodrillo che non ama l'acqua scappa uno starnuto, e dal suo naso esce un grande fuoco che fa allibire i fratellini attorno. 
Il piccolo coccodrillo non ama l'acqua perchè non è un coccodrillo, ma un piccolo drago.
Per questo non ama l'acqua ma ama arrampicarsi, e poi volare.
E volare alto in cielo con i fratellini arrampicati sulla sua coda o far alzare una mongolfiera sputando fuoco è bellissimo, e finalmente possono essere tutti felici assieme.

A una lettura superficiale potrebbe far pensare al Brutto Anatroccolo, ma il coccodrillo non deve la sua tristezza alla crudeltà degli altri, incapaci di cogliere l'essenza della sua bellezza e di accettarlo. Il coccodrillo che non sa nuotare si dispera con se stesso, perchè non si sente adeguato alla vita in comune perchè si riconosce diverso dagli altri. E' una differenza sottile ma in realtà molto profonda.

Un libro molto bello, ci è piaciuto tantissimo.
I disegni e il testo vanno di pari passo, sono diretti, semplici e si adattano perfettamente alla lettura ad alta voce, che risulta piacevole e di grande effetto.
Al di là del messaggio che lascia questa storia, il messaggio sempre attuale e necessario dell'accettazione del prossimo e della fiducia in se stessi, è un libro che consiglio perchè diverte molto i bambini, perchè i bambini non si stancano mai di sentirsi dire quanto sia bello essere se stessi e stare con gli altri nello stesso tempo, quanto sia vitale continuare a sfidare le proprie possibilità e magari un giorno volare, arrivare lontano senza dimenticare chi invece è nato per fare tutt'altro.




Il Coccodrillo che non amava l'acqua
di Gemma Merino
Valentina Edizioni

13.3.15

A SBAGLIARE LE STORIE




Conoscevo già questa breve storia di Gianni Rodari, ma non l'avevo mai letto in questa piacevolissima versione illustrata da Alessandro Sanna. Anche questa è una scoperta di mio figlio, che l'ha scelto nella biblioteca della sua classe, che non smette mai di stupirci.

Non è una rivisitazione della celeberrima Cappuccetto Rosso, ma una vera e propria riscrittura per sbagli: Cappuccetto diventa Verde o Nero, il Lupo diventa una Giraffa, la Nonna diventa la Zia.
E a ogni sbaglio corrisponde la correzione di una voce che si scopre essere quella della nipotina che dice al nonno la versione ortodossa della storia, ma il nonno continua a sbagliare fino alla fine, fino a quando la nipotina si arrende e chiede al nonno le monetine per comprare la gomma da masticare. Il nonno prontamente glieli dà, e può finalmente ritornare alle letture che aveva interrotto.



Bello questo raccontino, bello davvero. Nella sua semplicità ci dice che è giusto assecondare i bambini quando ci chiedono un favore (in questo caso la nipotina che chiede al nonno di raccontargli una storia) ma che se abbiamo voglia di fare altro lo possiamo fare senza far pesare a loro le nostre intenzioni. Questo racconto strampalato crea immediatamente complicità tra il nonno e la nipotina, che si divertono entrambi e infine entrambi ottengono quello che desiderano: leggere in santa pace il nonno, avere la gomma da masticare la bambina.

Rodari non si smentisce mai, nella sua voglia di far divertire mentre lo leggiamo e di insegnarci cose serie facendoci divertire.



(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)

A sbagliare le storie
di Gianni Rodari
illustrato da Alessandro Sanna
edizioni EL

6.3.15

GLI ANNI AL CONTRARIO




Ogni tanto commetto l'errore di leggere il libro del momento. Quello che consigliano i personaggi famosi, gli intellettuali simpatici e rispettabili, quelli da cui ti aspetti una valutazione attendibile oltre che sincera. 
Qualche giorno fa ho finito di leggere Gli anni al contrario.
Titolo bellissimo, trama potenzialmente interessante, ambientazione un po' prevedibile (benedetti anni Settanta, che avremmo visto al cinema o scritto senza di voi?), amore e impegno politico. Sembre che non manchi proprio niente per fare di questo un esordio di successo, ma ovviamente non si può piacere a tutti.

La storia ripercorre la vita di due giovani, fino alla morte di lui.
Aurora e Giovanni si conoscono quando sono studenti universitari, vengono da famiglie con idee politiche diverse ma sostanzialmente accomunate da una certa agiatezza economica dovuta in entrambi i casi alla professione dei padri. Cosa facciano le madri, se lavorano, se hanno idee politiche o di altro genere non è dato saperlo. C'è qualche accenno alle occupazioni delle madri solo quando si parla di cosa cucinare (il pescespada, ovviamente il piatto preferito del figlio).

Si innamorano, Aurora resta incinta dopo una vacanza, si sposano con rito civile e vanno a vivere in una "casa in miniatura" a spese dei genitori, dato che sono ancora entrambi studenti. Resteranno studenti finchè dopo la laurea Aurora diventa insegnante e Giovanni vivacchia.
Dopo la delusione per non aver preso parte attivamente ai movimenti politici e combattenti cui invece avevano aderito alcuni suoi amici, Giovanni entra in una spirale di autodistruzione che non gli dà tregua. Inizia con i sonniferi, poi con le droghe leggere, con l'LSD, infine con l'eroina.

Giovanni è un padre eroinomane e poco affidabile, ma non per questo Aurora decide di intervenire drasticamente nel suo rapporto con la bambina che hanno: la piccola Mara va spesso via col papà, quando poi lui va in una comunità di recupero tra i due nasce un bel rapporto epistolare.

Infine Giovanni si ammala di AIDS, ma è un uomo fortunato perchè nonostante la malattia ha attorno al suo letto amici e parenti che gli danno l'ultimo saluto. In fondo, è stato fortunato nel corso di tutta la sua vita e di tutto il romanzo: non ha mai dovuto lavorare se non saltuariamente, si è costituito per una bomba lanciata in un'azienda ma la cosa non ha alcuna conseguenza, dimentica di badare alla figlia quando se la porta con sè ma la figlia non si perde e non le succede niente.


Insomma, vorrei tanto capire cosa è piaciuto di questo romanzo.
Il fatto che Aurora continui a rimanere fedele a un uomo che tradisce lei e se stesso? Il fatto che si possa amare un padre a dispetto di come il padre si comporta con i suoi figli? Il fatto che si possa vivere bene e fare vacanze in giro per la Sicilia o andare altrove senza dover lavorare per poterselo permettere?
Non c'è bisogno di essere intellettuali di sinistra per capire che non c'è in questo romanzo un solo valore di sinistra ad essere rappresentato. Manca l'impegno serio, manca il rispetto per il lavoro, manca l'equità tra maschi e femmine, manca il sano materialismo di cui a un certo punto abbiamo smesso di parlare per vagheggiare di un tempo perduto che io personalmente non rimpiango per niente.

(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma)




Gli anni al contrario
Nadia Terranova
Einaudi, 2015

27.2.15

IL GIGANTE PIU' ELEGANTE


Julia Donaldson è una vera garanzia, io l'ho scoperta da un annetto e mi piace sempre parlare dei suoi libri. Questo secondo me è uno dei più riusciti, anche se davvero c'è l'imbarazzo della scelta.

Il protagonista di questo libro è il gigante Adalberto, il quale decide di darsi un tocco di classe e si compra dei vestiti nuovi che lo fanno apparire come il gigante più elegante della città.
Passeggia per la città tutto fiero del suo stile, ma man mano che passeggia incontra personaggi diversi che hanno bisogno di lui: la volpe, la giraffa, i topolini. Ad ognuno viene data una risposta gentile e una parte dei vestiti nuovi di Adalberto, che se ne priva per gentilezza verso i suoi amici.

Alla fine il buon gigante rimane senza i suoi abiti e si sente un po' triste, ma uno come lui che si comporta con tanta gentilezza verso gli altri non può essere lasciato solo e i suoi amici trovano un modo per fargli tornare la gioia.

Un libro molto bello, dicevo, illustrato da Axel Scheffler in modo come sempre magnifico, che ha un bel significato ma che ha soprattutto un bel ritmo. Come altri libri della stessa autrice, si presta facilmente alla lettura ad alta voce e al canto. 
Ho assistito alla lettura in pubblico nella biblioteca di Portogruaro e ho avuto il piacere immenso di contribuire a questa lettura, ci siamo divertite e abbiamo visto bambini entusiasti della storia e di come è stata messa in scena.

Lo consiglio, ho visto che in rete è difficile da reperire ma nelle biblioteche con una buona sezione per la letteratura per l'infanzia dovrebbe esserci e vale la pena tentare.


(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)

Il gigante più elegante
di Julia Donaldson e Axel Scheffler

20.2.15

CORNABICORNA

Ed ecco un altro dei libri che ho letto assieme al gruppo di lettrici volontarie Sputafavole.
Ve lo consiglio perchè ha divertito i bambini e perchè si presta molto facilmente a una lettura a voce alta.

La storia è quella di un bambino, Pietro, che nonostante le insistenze di nonni e genitori si rifiuta di mangiare la minestra. Una notte, come minacciato dal papà, arriva a fargli visita una strega, Cornabicorna, arrabbiata con lui perchè non mangia la minestra.

Ma Pietro non è certo il tipo di bambino che si fa intimidire dalla strega, quindi senza farsi scalfire dalle minacce della brutta stregaccia puzzolente riesce con uno stratagemma a neutralizzarla.
Come la "neutralizzerà" non voglio svelarvelo. Quello che vi posso dire è che la minestra Pietro non la mangia, nemmeno dopo aver incontrato la strega.

Un albo di facile comprensione, in cui scrittura e illustrazioni vanno di pari passo. Il classico librino sulla minestra cattiva, sulle streghe e sui bambini monelli. E i bambini monelli che si rispettino sconfiggono le streghe, non le temono, e fanno sempre un po' come pare a loro. Sono monelli per questo, e per questo davvero ci piacciono.


Cornabicorna
di Pierre Bertrand
illustrato da Magali Bonniol
Babalibri ed.

per info:
Babalibri
Pierre Bertrand




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13.2.15

SCUOLA FORESTA




Scuolaforesta è un libro che mio figlio ha preso in prestito dalla biblioteca di classe ma non è secondo me propriamente un libro per bambini, anche se può divertirli se aiutati a capirlo.

Si tratta di una classificazione ironica ma mai offensiva dei bambini che si possono trovare nelle scuole: chi ha lavorato con i bambini delle primarie sa meglio di me quanto questa descrizione di soggetti a loro modo divertenti e sempre unici sia azzeccata o verosimile.

Ci sono bambini che mangiucchiano in continuazione, quelli che provocano e poi fanno la vittima, quelli che amano mettersi in mostra e quelli che invece mirano a mimetizzarsi eccetera eccetera.
Ho trovato questa un'idea piacevole e simpatica, perchè appunto non è mai offensiva e non ha come risultato mettere in ridicolo alcuno dei soggetti descritti, ma solo di sorriderci sopra. Perchè come non manca mai di ripetere l'autore, un bravo insegnante sa come trattare la sua fauna, sa come tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi bambini, come è giusto che sia. Perchè ognuno è diverso e ognuno va rispettato e amato o contenuto per quello che è.

Credo che mio figlio non abbia colto fino in fondo l'ironia e il garbo di questa raccolta, ma non me l'aspettavo e non lo pretendevo. L'abbiamo letto insieme tutto, dal primo all'ultimo animaletto descritto, e ci siamo divertiti a immaginare quale fossi io da piccola o quale siano adesso lui e la sua sorellina. E questo, per ora, può bastare.




Scuolaforesta
di Stefano Bordiglioni
Einaudi Ragazzi

6.2.15

GABRIELE E' TROPPO ALTO!



.


Questo è uno dei librini che potrei definire buono nelle intenzioni, anche se come ben sappiamo alle intenzioni non corrisponde necessariamente un buon risultato.

Gabriele è un bravo coniglietto, ma è molto più alto dei suoi compagni di scuola e per questo viene da tutti deriso e isolato. Per non essere escluso Gabriele fa di tutto: mangia meno per non crescere, cammina piegato, cerca di passare inosservato ma non riesce a farsi accettare. La mamma allora lo porta dal dottore che lo rassicura e gli dà coraggio, e lì dal dottore conosce una coniglietta che si sente emarginata perché non cresce alta come gli altri.

Il lieto fine è che Gabriele diventa un campione di basket molto ammirato e la coniglietta Adele gli mette al collo una medaglia dicendo che alti o bassi basta essere amici.




A parte la semplicità del testo che può essere adatta ai bambini molto piccoli a cui questo librino è rivolto, mi chiedo se continuare a ragionare per stereotipi faccia bene ai bambini o se li fossilizzi ulteriormente negli schemi mentali di noi adulti.
Ci sono due figure di adulti nella breve storia: la mamma e il dottore. Ovviamente il genitore è la femmina e lo specialista è il maschio.
Ci sono due bambini che hanno difficoltà ad essere accettati nella breve storia: Gabriele perché è troppo alto e Adele perché è troppo bassa. Come risolvono la questione? Gabriele diventando un eroe dello sport, Adele arrampicandosi per mettergli al collo una medaglia. A lui gli onori, a lei l'onere di lodarlo in pubblico.

Io capisco che non dovrei pretendere troppo da ogni libro per bambini che mi capita per le mani, ma mi chiedo: ha davvero senso voler sconfiggere bullismo e stereotipi, se poi siamo noi i primi a perpetrarli? o ci sono stereotipi di serie A e altri di serie B?


Gabriele è troppo alto!
di Mymi Doinet e Nanou
ed. Zetabeta, 2005

30.1.15

IL LUPO CHE VOLEVA ESSERE UNA PECORA




Mio figlio ha di recente scoperto a scuola questo librino, a lui è piaciuto molto e ve lo voglio raccontare.

Piccolo Lupo vuole diventare una pecora, perchè le pecore volano in cielo, e non gli interessa che gli altri lupi lo sfottano per questo suo sogno. Un bel giorno si veste da pecora mettendosi della lana bianca sulla schiena, e riesce a ingannare le pecorelle del gregge ma anche l'aquila di passaggio, che lo cattura e lo porta nel suo nido sulla montagna. In un primo momento Piccolo Lupo è felice di volare, come aveva sognato, ma poi si accorge di essere finito nelle grinfie di qualcuno di molto pericoloso che finirà col mangiarlo se non scappa. Piccolo Lupo riesce a fuggire e cade dalla montagna sul gregge di pecore, che scappano terrorizzate da lui. Piccolo Lupo capisce che non deve fare la pecora, e capisce di essere un lupo speciale perchè ha volato.



Questa storia è molto dolce e molto divertente, e ci dice che in fondo non vale la pena essere delle pecore se si è nati lupi, non c'è niente di male a sognare ma non tutto quel che ci sembra bello lo è sempre anche nella realtà. Insomma, è giusto imparare a cavarsela, a difendersi. Se poi le pecore avranno paura di noi, pazienza, l'importante è non usare la nostra forza per far male agli altri ma saperla usare per salvarsi da situazioni pericolose.



I disegni sono semplici ma efficaci, Piccolo Lupo è molto espressivo ed è difficile non prenderlo in simpatia. Il suo linguaggio esplicito e chiaro ha fatto ridere e riflettere i miei bambini. Il grande ha letto questo libro un paio di volte, la piccola l'ha ascoltato con interesse e curiosità. Una lettura breve e piacevole che vi consigliamo di cuore tutti e tre.


Il Lupo che voleva essere una pecora
di Mario Ramon
ed. Babalibri

per info: Babalibri 


23.1.15

LIBERO COME L'ARIA

Questo albo intenso e poetico ha molto colpito mio figlio. 
Racconta di un cavallo blu che non è adatto a nulla di quello che avevano pensato per lui: non sa arare i campi, non sa fare la guerra, non sa correre veloce e vincere gare negli ippodromi, non sa amare come si aspettano e non sa fare acrobazie da circo.
E' un cavallo che delude tutti quelli che da lui si aspettano qualcosa, performance che lui non vuole fare o non riesce a fare.

Alla fine incontra un animo bello e libero come lui, qualcuno che lo fa tornare libero come l'aria e lo lascia essere felicemente se stesso. E nella libertà e in questa ritrovata serenità, il cavallo blu pensa di nuovo alla sua mamma, che lo guarda da chissà dove.

Parole che arrivano al cuore e che emozionano per la loro semplicità, perchè raccontano la ricerca della libertà e la paura di deludere chi normalmente ci ama più di tutti, nostra madre. Questa paura che ogni bambino ha sperimentato almeno una volta e con la quale anche da adulti ci confrontiamo: saremo all'altezza di quello che si aspettano da noi?
Se siamo fortunati da essere amati davvero capiamo che l'unica cosa che rende felice chi ci ama è la nostra libertà di scegliere la nostra strada, di essere noi stessi.
Un messaggio commovente e molto attuale, perchè è sempre attuale il messaggio che non c'è amore se non c'è rispetto per quello che siamo davvero, per la nostra natura profonda.

Abbiamo letto e riletto questo libro, che mio figlio ha preso dalla biblioteca di classe. Siamo davvero felici di averlo scoperto, ha emozionato tanto entrambi. Spero da mamma di essere capace di rispettare ogni libertà e attitudine di mio figlio, almeno quanto lui spera adesso di essere abbastanza bravo per me.







Libero come l'aria
di Carl Norac e Eric Barrut
trad. Tommaso Gurrieri
Clichy Edizioni

16.1.15

SONO IO IL PIU' BELLO!


Qualche tempo fa ci eravamo innamorati follemente di Sono io il più forte! quindi quando Andrea ha trovato nella biblioteca di classe Sono io il più bello! non se l'è lasciato scappare.
Questa volta il nostro lupo fa il gradasso cercando conferme non sulla sua forza, ma sulla sua bellezza.
E per farlo, agghindato al meglio, passeggia per il bosco chiedendo ai personaggi delle fiabe che incontra chi sia il più bello. Ovviamente la risposta è che il più bello è lui, e del resto, come potrebbero personaggi fragili come i tre porcellini o Biancaneve reagire alla prepotenza del lupo?

Poi incontra il draghetto, e, dopo essersi assicurato che nei paraggi non ci fosse la mamma, gli ha posto la solita domanda: chi è il più bello?
Ma il draghetto non si lascia certo intimidire, il papà gli ha insegnato a sputare fuoco e con quello dà una bella bruciacchiata al muso del lupo, che rimane spelacchiato e sorpreso, senza alcuna voglia di fare ancora lo spavaldo.

Un bel librino, davvero. Il bulletto del quartiere che si diverte a trattare male i malcapitati di turno, che però lo fa solo quando è sicuro di non correre rischi. Uno che è vanitoso, che ama trovare certezze perchè forse in fondo non ne ha così tante. Uno che ha bisogno di trovare qualcuno da sminuire per sentirsi gratificato.
La descrizione del bulletto come ce ne sono tanti, a volte innocui a volte molto meno, ma che possono essere messi a tacere mostrandosi determinati e forti, come fa il draghetto, che usa il fuoco per battere il lupo e che sa essere un bravo draghetto giocando con uno più indifeso di lui (il pettirosso).
La morale della forza usata solo per autodifesa e mai a fini distruttivi viene fuori splendidamente in questa storia, che è tanto piaciuta a me e ai miei figli perfino di più.


 (Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo)


 Sono io il più bello!
di Mario Ramos
ed. Babalibri

per info:
Babalibri





9.1.15

GATTO A DISTANZA




Devo aver già scritto da qualche parte che sono un'appassionata di libri con storie di gatti, che quindi se leggo la parola "gatto" nel titolo mi trattengo a fatica, potevo non leggere Gatto a distanza?
E quanto mi è piaciuta, la storia di questo micino che si perde durante il tragitto che doveva portare lui e i fratellini dalla padroncina nuova!

Per una serie di circostanze sfortunate si ritrova da solo sul tetto di un garage, nutrito da un piccione impietosito e in seguito da due bambine che fanno di tutto per salvarlo dal suo isolamento.
Infine il micio riuscirà a superare la paura, a scendere dal tetto in cui era rimasto confinato e a raggiungere la piccola amica che l'aveva aiutato a distanza lanciandogli polpette e pesce dal terrazzo di casa.

Un libro molto carino, che parla di amicizia, di solitudine, di gelosia, delle paure che ci portiamo dentro e che a volte riusciamo a superare.
Un libro adatto ai bambini delle primarie e che io ho letto volentieri ai miei figli, ed entrambi hanno apprezzato molto.
Anche a loro piacciono le storie a lieto fine, le storie di gattini che trovano qualcuno che li ama, di bambini che hanno mamme forti e fratellini che rompono le scatole.

Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma e all'iniziativa Condividiamo un Libro del gruppo Facebook La Biblioteca di Filippo


Gatto a distanza
di Grazia Ciavatta
illustrato da
Piemme Edizioni

per info:
Piemme Edizioni

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