21.7.17

GROPPI D'AMORE NELLA SCURAGLIA



"Lu munno iè nu battaglio de bellezza e de pauro"


C'è una città e in questa città, di notte, Scatorchio si ingroppa d'amore con Sirocchia. Si ingroppano al buio, perché lei è brutta e lui la immagina bella.
Nella città il Sindaco fa mettere una discarica con la promessa di installare un ripetitore per la televisione sul campanile.

La gente insulta il Sindaco perché non vuole la discarica. Cicerchio, innamorato di Sirocchia, è il capo dei "ribelli". Ma Scatorchio, per reazione, difende il Sindaco, convince la cittadinanza, alla fine si fa la discarica.
Sirocchia però è arrabbiata e va con Cicerchio, che la ama con la luce accesa, per quella che è. Lei manda via Scatorchio e lui cerca stratagemmi per tornare con lei: vende parabole alla gente del paese per rendere inutile il ripetitore, vuole mettere perfino una bomba sul campanile col ripetitore.
Con la parabola di Scatorchio una vedova scopre che il marito non è morto: sta in televisione con le donne nude. Anche lei soffre lu doglio d'ammure.
Alla fine la città resta deserta, diventa una gigantesca discarica dove solo Scatorchio vaga per dimenticare l'amore e forse per ricominciare l'amore con una donna conosciuta nella discarica putrida


INTERMEZZO  DEI DIALOGHI CON GESU'
Tra un evento e l'altro, Scatorchio parla a Gesù, a Dio, alla Madonna. Vuole sapere perché Gesù non è stato capace di conquistare il mondo e dargli giustizia, ma nasce ogni anno, vigliacco e incapace come l'anno prima.


INTERMEZZO CON GLI ANIMALI
A fare da intermezzo alla storia ci sono delle stupende descrizioni di animali comuni: ogni animale è un tipo umano. Ognuno ha dentro di sé la propria forza e soprattutto la propria dannazione.
Il gatto è un aprofittatore buono a nulla, incapace perfino di volersi bene, tanto che per superare il suo non amore per se stesso è alla continua ricerca d'amore dagli altri.
Il sorcio pantecano desidera a tal punto le carezze che danno al gatto, che si fa mangiare dal gatto per farsi accarezzare attraverso la pancia del nemico.
Il cane è servo dell'uomo e ne finisce ucciso.
Il gabbiano non trova pace perchè non è mai dove vorrebbe essere, è inseguito dal ricordo del mare, da se stesso, da tutto quello che vuole fuggire per andare non sa dove.
Il pipistrello governa la paura e non invidia la bellezza del mondo, è cieco. Cieco finchè l'urlo di paura della donna gli svela la bellezza, e della bellezza lui muore.
Ce ne sono molti, ed è difficile non riconoscersi, non compatirli, non invidiarli a volte.

Io e le mie compagne Sputafavole nel reading- Portogruaro, luglio 2017


A CHI CONSIGLIO QUESTO LIBRO

Consiglio questo libro a tutti, perchè scava in passioni di una bassezza infima e ci porta in volo verso le vette più alte della poesia.
L'umanità è sola, tutti siamo soli in questo mondo corrotto e sporco, a forse è proprio in questo contesto che è possibile trovare la vera magia: nella discarica, si dice verso la fine, il profumo di un fiore lo senti meglio.
Con un gramellot che ha riferimenti dotti e bassi, passando dalla parolaccia all'invettiva colta e arrivando a un lirismo disperato, con una ambientazione che ricorda La Terra Desolata di T.S.Eliot, questo libro è forse uno dei migliori che mi sia capitato di leggere negli ultimi tempi. Non è di facile lettura, ma vale la pena provarci.

Dall'orrore ci si può salvare, ed assistere alla propria salvezza è meraviglioso. Perfino Gesù Cristo  torna ogni anno in questo mondo imbruttito: non può salvarci, ma torna. A noi non resta che fare come lui: riprovare, ritornare.

Ho avuto la fortuna di conoscere "Groppi d'amore nella scuraglia" partecipando a un reading in pubblico della Biblioteca di Portogruaro. Per me, leggere ad alta voce brani di questo piccolo gioiello è stato un vero onore e una grande soddisfazione.





Groppi d'amore nella scuraglia
Tiziano Scarpa
Einaudi,2005
(Questo post partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma)

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...